SALVADORI MATTEO -Osteopata, Chinesiologo, Istruttore discipline olistiche per il benessere psicofisico
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Il punto di vista del sistema Craniosacrale

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Nel corso dei decenni gli studiosi di questa materia si sono avventurati ad esplorare regioni anatomiche che sono sempre state considerate ipomobili o addirittura ritenute immobili. È questo il caso della regione del cranio e dell’osso sacro, tra loro collegate attraverso i tre foglietti fasciali della dura madre, aracnoide e pia madre, che formano il rivestimento del sistema nervoso centrale.

Nell’essere vivente il sistema cranio-sacrale rappresenta un meccanismo dinamico, e tale affermazione fu messa in evidenza dal dott. William Garnes Sutherland. I suoi studi attraversarono tutta la sua vita professionale dagli inizi del 1900, quando si laureò presso l’American School of Osteopathy a Kirksville nel Missouri fino alla sua morte avvenuta nel 1954. Gradualmente egli arrivò a capire il funzionamento dell’attività inerente al sistema nervoso centrale e ai suoi elementi protettivi, quali il liquido cerebro-spinale, le meningi e le strutture ossee, le quali funzionano come un rivestimento osseo mobile al quale si attaccano le meningi stesse. Egli denominò quest’unità dinamica di funzionamento “Meccanismo Respiratorio Primario”, determinato da un numero di parti integrate che lavorano in maniera sinergica e che viene valutato dall’osteopata attraverso la palpazione cranica e sacrale. Il meccanismo di respirazione primario include le seguenti strutture e movimenti:

  • Motilità inerente dell’encefalo e del midollo spinale
Ogni organo nel corpo esibisce un fenomeno di pulsatilità o di azione ritmica o meglio ancora di motilità intrinseca, dove neppure il cervello fa eccezione.

Dal momento della fecondazione in poi gli organi compiono dei movimenti, che in parte si conservano anche nel soggetto adulto, che li porta alla maturazione embriologica.

  • Fluttuazione del liquido cerebro-spinale
Il liquido cerebro-spinale, bagnando il cervello e il midollo spinale, dà protezione e nutrimento. Esso circola all’esterno e all’interno del sistema nervoso che, attraverso il residuo dei movimenti embriologici, ne consente la fluttuazione.

  • Mobilità delle membrane intracraniche e intraspinali
Le meningi circondano, supportano e proteggono il sistema nervoso. Lo strato più esterno è la dura madre, composta da spesso tessuto fibroso inestensibile.

La dura madre intracranica consiste di due foglietti che si fondono insieme, in talune aree, dando origine alla falce del cervello, alla falce e al tentorio del cervelletto.

La parte esterna della dura madre forma la copertura periostea della teca interna del cranio, fuoriesce assieme agli latri due foglietti meningei attraverso il forame occipitale del cranio, avvolgendo il midollo spinale fino a raggiungere il sacro, creando in tal modo una unità funzionale tra il cranio e il sacro. Essa forma inoltre una sorta di rivestimento per i nervi cranici, nel momento in cui essi escono dalla cavità intracranica, che continua con la fascia esterna degli stessi nervi.

  • Mobilità articolare delle ossa craniche
La presenza di smussature a livello dei margini delle singole ossa craniche, che si sovrappongono tra di loro, è stata il presupposto per Sutherland di considerare le ossa craniche come strutture non rigide tra di loro ma fluide e dotate di movimento articolare.

  • Mobilità involontaria del sacro tra le iliache
Le meningi spinali si estendono dal forame magno attraverso il canale vertebrale nel canale sacrale, dove si attaccano al secondo segmento sacrale.

La terapia cranio-sacrale, integrata con le altre tecniche osteopatiche, ha la finalità di riequilibrare il sistema neurovegetativo, consentendo il miglioramento dell’omeostasi generale, in quanto il liquor encefalico, mediante le guaine nervose, viene distribuito nelle aree extracellulari ed è quindi riscontrabile in tutte le parti del corpo, con diretta influenza sui centri ormonali, vascolari e neurovegetativi dell’intero organismo.


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