Qi Gong Taoista: il connubio di Corpo, Respiro e Mente
Il Qi Gong è un antichissimo complesso di tecniche e metodi votati alla longevità, alla terapia, allo sviluppo delle proprie potenzialità al massimo livello, alla meditazione. Tramite pratiche respiratorie, posturali, di intenzione e focalizzazione, con sistemi statici o dinamici, morbidi e lenti, così come anche rapidi ed esplosivi, il Qi Gong è in grado di intervenire fortemente sui flussi energetici dell’organismo, secondo la teoria della Medicina Cinese: ha quindi la potenzialità di trasformare il praticante e portarlo “all’elevazione”. Il Qi Gong ha origine nella notte dei tempi: le pratiche energetiche, sciamaniche, di coltivazione psico – fisica, monastiche e laiche sono le matrici della codifica di questo sistema di lavoro su se stessi. Il Qi Gong può essere “catalogato” secondo diversi criteri:
Filosofia a cui la pratica si ispira: Taoismo, Buddhismo, Confucianesimo
Obiettivo della pratica: Terapia, Marzialità, Meditazione
Tipologia di Lavoro: Esterno, Interno
Breve descrizione delle correnti di pratica del Qi Gong:
In senso lato, Qi Gong Buddhista e Taoista giungono alla stessa meta tramite due strade apparentemente “opposte”: nonostante ciò, liberazione della propria essenza, così che possa manifestarsi secondo la natura intrinseca ed accordo / fusione tra esocosmo ed endocosmo con conseguente salute e longevità sono i naturali traguardi dei due “differenti” percorsi.
I sistemi Taoisti mirano alla liberazione della coscienza e del sé, tale che essa possa fondersi nel macrocosmo a partire dal dinamismo, dalla messa in movimento del corpo e dell’energia (e, quindi, anche dello spirito) del praticante, passando poi per la coltivazione del proprio essere e della propria energia, fino al ritorno alla spontaneità, all’interno ed all’essenza di sé, così da potersi ricongiungere con il principio primo, il Vuoto. Quindi, la chiave di lettura è nel movimento e nell’espansione: nella natura nulla è immobile e nulla è soltanto “ricettivo” o soltanto “distributore”, tutto è in continuo divenire, movimento e trasformazione, lasciar andare e ricevere si alternano e si susseguono, finchè l’interscambio tra interno ed esterno diventerà automatico ed i confini tra ego e cosmo si annulleranno; così i sistemi Taoisti hanno sviluppato metodiche in grado di mettere e tenere continuamente in movimento i flussi energetici, sia con tecniche dinamiche che statiche, per essere sempre in accordo con la natura ed i suoi cicli dinamici, cos’ da coltivare l’esterno e l’interno.
I metodi Buddhisti sviluppano sistemi che partono dall’interno, dalla profondità, così che sia la stessa essenza della persona, man mano che si purifica e raffina, a determinare il suo manifestarsi nel mondo e nella vita, fino a raggiungere quello stato di elevazione che consenta di riunirsi all’Uno. Nell’apparente immobilità di una pratica statica e molto interna, il praticante scopre e ritrova se stesso, così da potersi riflettere in se stesso come in uno specchio: questo consentirà la liberazione del proprio spirito e la trasformazione della circolazione energetica, cosa che trasformerà la persona dal profondo e che permetterà ad essa di essere sempre più vicina alla propria origine, sia nel modo di pensare, che di agire, che di vivere la propria quotidianità, senza più sovrastrutture costrittive.
qualità comportamentali e morali, nel rispetto della dottrina del grande Filosofo che prevede la strutturazione della società per giungere all’ordine cosmico. Ciò è possibile se ogni persona coltiva se stessa tramite i corretti comportamenti ed i probi sentimenti, i giusti atteggiamenti e lo sviluppo della pietà filiale e della compassione: questo porterà alla creazione della famiglia armoniosa, cellula di base di una società caritatevole, umana, giusta, efficiente ed ordinata.
Obiettivo della pratica: Terapia, Marzialità, Meditazione
Tipologia di Lavoro: Esterno, Interno
Breve descrizione delle correnti di pratica del Qi Gong:
- Qi Gong Taoista
- Qi gong Buddista
In senso lato, Qi Gong Buddhista e Taoista giungono alla stessa meta tramite due strade apparentemente “opposte”: nonostante ciò, liberazione della propria essenza, così che possa manifestarsi secondo la natura intrinseca ed accordo / fusione tra esocosmo ed endocosmo con conseguente salute e longevità sono i naturali traguardi dei due “differenti” percorsi.
I sistemi Taoisti mirano alla liberazione della coscienza e del sé, tale che essa possa fondersi nel macrocosmo a partire dal dinamismo, dalla messa in movimento del corpo e dell’energia (e, quindi, anche dello spirito) del praticante, passando poi per la coltivazione del proprio essere e della propria energia, fino al ritorno alla spontaneità, all’interno ed all’essenza di sé, così da potersi ricongiungere con il principio primo, il Vuoto. Quindi, la chiave di lettura è nel movimento e nell’espansione: nella natura nulla è immobile e nulla è soltanto “ricettivo” o soltanto “distributore”, tutto è in continuo divenire, movimento e trasformazione, lasciar andare e ricevere si alternano e si susseguono, finchè l’interscambio tra interno ed esterno diventerà automatico ed i confini tra ego e cosmo si annulleranno; così i sistemi Taoisti hanno sviluppato metodiche in grado di mettere e tenere continuamente in movimento i flussi energetici, sia con tecniche dinamiche che statiche, per essere sempre in accordo con la natura ed i suoi cicli dinamici, cos’ da coltivare l’esterno e l’interno.
I metodi Buddhisti sviluppano sistemi che partono dall’interno, dalla profondità, così che sia la stessa essenza della persona, man mano che si purifica e raffina, a determinare il suo manifestarsi nel mondo e nella vita, fino a raggiungere quello stato di elevazione che consenta di riunirsi all’Uno. Nell’apparente immobilità di una pratica statica e molto interna, il praticante scopre e ritrova se stesso, così da potersi riflettere in se stesso come in uno specchio: questo consentirà la liberazione del proprio spirito e la trasformazione della circolazione energetica, cosa che trasformerà la persona dal profondo e che permetterà ad essa di essere sempre più vicina alla propria origine, sia nel modo di pensare, che di agire, che di vivere la propria quotidianità, senza più sovrastrutture costrittive.
- Qi Gong Confuciano
qualità comportamentali e morali, nel rispetto della dottrina del grande Filosofo che prevede la strutturazione della società per giungere all’ordine cosmico. Ciò è possibile se ogni persona coltiva se stessa tramite i corretti comportamenti ed i probi sentimenti, i giusti atteggiamenti e lo sviluppo della pietà filiale e della compassione: questo porterà alla creazione della famiglia armoniosa, cellula di base di una società caritatevole, umana, giusta, efficiente ed ordinata.
- Qi Gong Medico
- Qi Gong Marziale
- Qi Gong Meditativo
- Qi Gong di stile interno (Nei) e di stile esterno (Wai)
- Wai Qigong: metodo di Qi Gong che utilizza il Qi per indirizzarlo verso l’esterno (un movimento, un’azione terapeutica, un colpo nelle Arti Marziali)...si tratta dunque di canalizzare il Qi in un’azione “esterna” allo scopo di ottenere un risultato energetico, spesso Marziale o Terapeutico.
- Nei Qigong: metodo che convoglia ed utilizza il Qi all’interno, nei centri energetici e nei Meridiani, per condensarlo, raffinarlo, accumularlo, condurlo, ecc. spesso queste pratiche si rifanno alle tecniche Alchemiche Interne, alle forme di Meditazione e di Elevazione.
- Waiqi Gong: pratica in cui si utilizza il Qi dell’Ambiente per ottenere una reazione energetica interna al praticante stesso o in un avversario o in un paziente. In questo caso il praticante fa da antenna tra Terra e Cielo, utilizza l’Energia dell’ambiente in cui si trova e la proietta lì dove serve.
- Neiqi Gong: pratica che utilizza il Qi interno al praticante per ottenere una determinata reazione: pratiche di Visualizzazione, di Meditazione, di Coltivazione, di Terapia in ci il Qi viene accumulato, raffinato, direzionato per il lavoro che si deve svolgere.